sabato 24 novembre 2012

Il Gattopardo disse: Much ado about nothing !

Desidero chiarire pubblicamente – nel vivo di manifestazioni sociali importanti contro le politiche governative neoliberiste – che, in tutta Italia, i comunisti non devono partecipare alla giostra impazzita delle cosiddette elezioni primarie nazionali del centrosinistra del prossimo 25 novembre e invitare le soggettività antagoniste e militanti a non andare a votare, né in questa occasione, né alle elezioni politiche del 2013. Intanto le “primarie” si svolgeranno all’interno del recinto dell’accettazione dei trattati europei e quindi delle politiche neoliberiste. Le forze che vi hanno aderito (compreso SEL) sono perfettamente consapevoli che dovranno ripercorrere in toto l’unica via tracciata dal governo Monti, ossia le politiche ultraliberiste e fomentatrici di una gravissima ingiustizia sociale attuate da questo esecutivo di “tecnici” al servizio del capitalismo delle multinazionali, FMI, BCE. Chiunque vincerà le primarie sarà schiavo dei binari del montismo e dovrà comunque e in ogni caso rendere conto al pensiero unico di un’economia finanziaria dominatrice incontrastata sugli stati, sulla democrazia e sulla vita dei cittadini e dei lavoratori. La battaglia referendaria sulla difesa dei diritti dei lavoratori e dello stato sociale, che si sta attuando in questi mesi per cancellare le scandalose “riforme” su articolo 18 e pensioni realizzate dal ministro Fornero, sarebbero in assoluta contraddizione se si partecipasse al banchetto di chi queste “riforme” non solo le ha votate, ma le ha anche appoggiate in pieno, ossia, il Partito Democratico infarcito di ex democristiani e di neo aziendalismi alla Renzi, tutti insieme nel “club dei progressisti” che annovera personaggi come D’Alema, fiero di pensarla sui flussi migratori e le politiche d’accoglienza come Fini.
Per questo si propone la costruzione di un Comitato popolare per la resistenza e la cittadinanza attiva (CPRCA) contro il neoliberismo ed i suoi agenti di “destra” e di “sinistra”, per un progetto di alternativa popolare allo Stato/Impresa e per la riforma radicale delle politiche sociali. La proposta politica si rivolge agli attivisti dei movimenti antagonisti, lavoratori di fabbrica, ai disoccupati, alle forze che hanno partecipato alla manifestazione del no Monti day del 27 ottobre, al complesso delle forze associazionistiche, sociali, culturali e di movimento disponibili, ed è finalizzata a costruire un ampia mobilitazione sociale permanente che si ponga l’obiettivo di rivoluzionare l’attuale orizzonte del conflitto su un programma antitetico a quello imposto da Monti e dalle politiche europee, di impianto marxista-leninista. In questo quadro riteniamo che l’appello “Cambiare si può”, promosso da una serie di autorevoli personalità della “sinistra”, Luciano Gallino (professore sociologia, Università di Torino), Livio Pepino (magistrato, responsabile Edizioni Gruppo Abele), Marco Revelli (professore di scienza della politica, Università del Piemonte orientale), don Marcello Cozzi (vicepresidente nazionale Libera), Antonio Di Luca (operaio, Fiom, Pomigliano), Chiara Sasso (scrittrice, Coordinamento Rete dei Comuni Solidali), Vittorio Agnoletto (medico), non deve registrare una consonanza di proposta perché l’appello ricade dentro la logica di “compatibilità di sistema”. A partire da questa presa di posizione, si propone il NO VOTO piuttosto che dare ancora adito all’equivoco fatale di confondere la “partecipazione” con l’aderire alle iniziative quali l’assemblea convocata per il 1° dicembre al fine di concretizzare un percorso di costruzione della lista unitaria di sinistra. Parimenti le posizioni del sindaco di Napoli De Magistris, la dialettica aperta all’interno dell’Italia dei Valori, come anche posizioni presenti territorialmente e nazionalmente all’interno di Sinistra Ecologia e Libertà. Il rifiuto di tutto ciò conferma la possibilità di costituire il CPRCA distanziandosi dall’ipotesi in campo di allargare le forze che possono essere coinvolte nella costruzione di un polo della sinistra di alternativa. Il polo che vogliono costruire è pura sommatoria elettorale, non un progetto politico di ricostruzione aperta e partecipata di una soggettività proletaria che si oppone al montismo di oggi e a quello di lungo periodo, determinato dall’accettazione dei vincoli europei e del Fiscal Compact. La partecipazione all’assemblea prevista per il 15 dicembre in continuità con la manifestazione del No Monti day deve essere vissuta nella consapevolezza che la costruzione di un processo inclusivo e partecipato, quello del CPRCA, allarghi il terreno del coinvolgimento politico popolare, che porti alla realizzazione in Italia del progetto di CPRCA piuttosto che emulare la costruzione in Italia del corrispettivo di Syriza (Grecia), del Front de Gauche (Francia), di Izquierda Unida (Spagna), della Linke (Germania). L’obiettivo fondante del progetto politico del CPRCA, è subordinare ogni percorso antagonista al rifiuto della mediazione politico-sindacale e statuale, ed alla esplicazione della lotta tra le classi in tutte le sue dirompenti forme, creendo nuove istituzionalità autogestite.
Novembre 2012 Consultare: - http://www.globalproject.info/it/community/e-il-gattopardo-disse-much-ado-about-nothing-/12883 - http://www.globalproject.info/it/community/impasse-nella-pubblica-distruzione/12882

Nessun commento:

Posta un commento